
03 Apr 10 tendenze post Corona Virus da tenere sott’occhio
Al giorno…boh, ho perso il conto, di quarantena da Corona Virus, sono giunta alla conclusione che ho voglia di essere un po’ ottimista e guardare a ciò che sarà, dopo questa crisi di proporzioni bibliche. Così, giusto per passarmela un po’ meglio tra questi stati d’animo che variano tra angoscia e disperazione di Kierkegaardiana memoria.
Con questo spirito, spulciando il web alla ricerca di lumi di speranza, mi sono imbattuta in questo bell’articolo di Brand News, quotidiano di brand marketing, comunicazione, media, web & digital, pubblicità, design che, citando Trendwatching, ci parla appunto di 10 tendenze che potrebbero diventare comportamenti, atteggiamenti e priorità nel mondo post Covid-19. Tendenze già piuttosto evidenti, a onor del vero, che però stanno assumendo confini sempre più delineati ed allettanti.
Vi cito le categorie direttamente dall’articolo, perché oltre a trovarle molto interessanti credo possano davvero darci degli ottimi spunti sui trend di consumo, e di conseguenza sui settori sui quali puntare, dell’immediato futuro.
1) VIRTUAL EXPERIENCE ECONOMY
Fine dell’economia dell’esperienza – almeno fino al 2021 – inizio della sua declinazione virtuale, destinata a restare. Non solo attraverso social ed eSport, ma anche nel mondo dei viaggi, del retail e altro ancora: basta pensare alle esperienze virtuali solo legate all’intrattenimento e iniziare a considerarle come piattaforme per imparare cose nuove. Come la versione free di Assassin’s Creed che porta alla scoperta dell’Antico Egitto.
2) SHOPSTREAMING
Mette insieme streaming e acquisti online e potrebbe riscrivere le regole dell’eCommerce, almeno in quei paesi dove le infrastrutture per lo shopping online non hanno mostrato la loro inadeguatezza. È una nuova generazione di digital commerce, più coinvolgente, immersiva e social, come quella sperimentata da Taobao in Cina.
3) OPEN SOURCE SOLUTION
L’esempio più emozionante è quello di Isinnova, la società che trasforma maschere da sub di Decathlon in respiratori, ma ce ne sono altri a dimostrare che le migliori organizzazioni sono quelle che collaborano tra loro.
4) AMBIENT WELLNESS
L’ossessione per l’igiene passerà, ma resterà il desiderio di sicurezza e benessere, soprattutto nei negozi e sui mezzi di trasporto.
5) VIRTUAL COMPANIONS
Il distanziamento sociale pesa e potrebbe portare alla ricerca di un’incarnazione di assistenti virtuali e bot come quelli preconizzati da Samsung al CES 2020 con Neon, esseri virtuali che appaiono e si comportano come umani.
6) MENTOR-TO-PROTEGE’
Per molte persone che stanno trascorrendo online ore in cose inutili, ce ne sono anche altre che stanno imparando qualcosa di nuovo e non solo le scuole possono approfittarne.
7) A-COMMERCE
Sta per automated commerce, la cui crescita è spinta soprattutto dalla ricerca di interazioni senza alcun contatto, almeno nel breve termine, perché sul lungo termine sarà importante capire quale parte del customer journey automatizzare.
8) THE BURNOUT
Le conseguenze dell’emergenza sanitaria esacerberanno depressione economica, ineguaglianze, competizione sociale e la minaccia esistenziale della crisi: facile immaginare che qualsiasi organizzazione o brand che possa aiutare le persone sarà accolta a braccia aperte.
9) ASSISTED DEVELOPMENT
Quanti stanno imparando o re-imparando a cucinare durante il lockdown? Molti torneranno, se potranno permetterselo, alla on-demand economy, altri continueranno, per piacere o per necessità, apprezzando particolarmente quei brand capaci di aiutarli.
10) VIRTUAL STATUS SYMBOL
La crisi da coronavirus che incrocia le nuove tecnologie e il desiderio di consumi più sostenibili produrrà una richiesta di ‘beni virtuali’ la cui scarsità si tradurrebbe in status symbol.
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