
30 Giu Dietro le quinte del FEcomics & Games: intervista a Franco Colla, direttore artistico dell’evento
Oggi vi voglio raccontare una storia, una di quelle che a noi giovani -ma non solo a noi- piacciono tanto, e che piacerà tanto a chiunque coltivi un sogno e sia stufo di tenerlo in un cassetto, tra l’antitarme, i calzini e le magliette diligentemente piegate. E’ la storia di un mio concittadino che un giorno ha deciso di indossare quel sogno un po’ stropicciato e di portarlo fuori, all’aria aperta, di condividerlo con noi ferraresi e con chiunque volesse viverlo assieme a lui.
Sto parlando di Franco Colla, “blogger, creativo tuttofare e fotografo specializzato nelle foto storte”, nonché direttore artistico del FEcomics and Games, colui che ha voluto fortemente realizzare la prima fiera del Comics di Ferrara, sulla scia della sorella maggiore e famosa di Lucca.
Per due giorni, il 13 e il 14 giugno, la mia città si è popolata di strane figure, uscite da fumetti, fiabe o dal maxischermo di un qualche cinema. Il centro storico è stato diviso in Aree, per tutti i gusti: dal Fantasy al Fantascientifico, passando per l’area Game sino ad arrivare al più classico Comics. Due giorni, diversi nel senso migliore del termine, nonché una possibile nuova frontiera del marketing turistico per una città che sul turismo ci vive.
La prima edizione è stata un salto nel buio, eppure è particolarmente riuscita; per questo motivo, ho voluto approfondire l’argomento, intervistando di persona Franco Colla e cercando di carpire la sua “formula magica” per la buona riuscita dell’evento…per poi capire che non c’è stato alcun segreto, o forse sì: la capacità, sincera e naturale, di appassionarsi ad un progetto ed una buona dose di intraprendenza.
Lascio la parola a lui; buona lettura!
Com’è nata l’idea FEcomics & Games? Ti sei ispirato a Lucca o a cos’altro?
Per forza! L’idea è spudoratamente copiata: è dal ’93 che tutti gli anni vado a Lucca, quando ancora era nel Palazzetto dello Sport. Ai tempi non c’erano manga, Cosplay, videogiochi…era proprio la fiera del fumetto. Poi, si è evoluta diventando il grande evento che conosciamo oggi. Lucca è molto simile a Ferrara: le mura tutto attorno, le piccole piazze, per cui l’idea ha iniziato a stuzzicarmi…cinque o sei anni fa ho iniziato a sperare che qualcuno portasse il Festival anche da noi, ma erano speranze vane. Dato che non ero del settore, non pensavo ad organizzarlo di persona, ma andavo in giro a parlarne per vedere se qualcuno avrebbe colto la palla al balzo; la frase che mi ripetevano era sempre quella:
L’anno scorso sono entrato nell’associazione culturale ProArt, dove cercavano eventi nuovi, e ho conosciuto il presidente Paolo Orsatti, che è poi diventato presidente anche del FeComics. Sono stati subito entusiasti! Incredibilmente, quando sono andato al Comune a presentare il progetto l’hanno accettato subito, quindi alla fine mi sono fatto un sacco di remore per niente!
A Ferrara c’era già tutto, sembrava non aspettasse altro: in un mese e mezzo, tramite conoscenze e passaparola ho creato il team, tutti ragazzi…nessun esperto di fiera, ma con tanta passione e voglia di mettersi in gioco! Non sapevamo come sarebbe andata, ma ci siamo basati sulle attività tipiche proposte alle fiere del fumetto e i numeri ci hanno dato ragione.
A questo proposito, come ritieni sia andata la prima edizione della manifestazione? Ci sveli un po’ di numeri?
Direi che è andata più che bene! Abbiamo contato circa 15.000 persone in due giorni, molti alberghi erano pieni…considerando che i meteorologi hanno fatto del terrorismo psicologico, prevedendo un tempo pessimo per domenica -che poi non c’è stato- non possiamo lamentarci. Per misurare il successo di una fiera, vai a chiedere a un commerciante: se sono contenti loro, allora siamo a posto! Bene o male c’è sempre stato un flusso di persone.
I Workshop, poi, sono stati una vera sorpresa per il livello di interesse che hanno suscitato; abbiamo chiamato famosi disegnatori e fumettisti, organizzando incontri in tal senso, ma anche il Propmaking (la riproduzione di costumi, armature o armi provenienti da videogiochi, film fumetti o simili) è stato molto seguito. Infine, come dimenticare la cultura giapponese; come sempre in questi eventi ha un peso rilevante e anche in questo caso lo ha dimostrato pienamente.
Quali canali di marketing hai utilizzato per promuovere FEcomics? Hai seguito una strategia o si è sviluppato tutto spontaneamente?
Nessunissima strategia: non avevamo esperti tra noi. Solo un po’ di buon senso: considerando che il nostro target va dai 16 ai 45 anni, abbiamo usato poca pubblicità tradizionale e ci siamo basati più che altro sul web marketing. Abbiamo lavorato molto sui social network, soprattutto Facebook e Twitter. Dato che il budget era limitato, piuttosto che spendere per fare pubblicità sui giornali o volantini abbiamo preferito organizzare un’anteprima (fase teaser, ndr), il 18 e 19 ottobre scorsi dentro il Giardino delle Duchesse. In primis, ci siamo divertiti, e soprattutto siamo riusciti a spiegare alla gente di cosa si trattava, cosa obiettivamente non facile! Abbiamo contato 4000 visitatori…non male, vero?
Un altro dei problemi principali era che non esistevano foto del FeComics; eppure, noi necessariamente dovevamo puntare ad una comunicazione visiva molto forte e d’impatto. Così, il settembre scorso, abbiamo allestito un set fotografico apposito con Cosplay e fotografi selezionati, abbiamo organizzato due weekend nelle piazze, nei palazzi per colmare questo buco. Per la comunicazione video, ci siamo affidati a un professionista, Zizzomagic, che ha svolto un ottimo lavoro.
Il famoso momento “Chi me l’ha fatto fare?”: c’è stato? Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato nell’organizzare della manifestazione?
L’ho avuto già il giorno dopo! Fare una fiera in piazza è particolarmente complesso: due mesi solo per decidere la data, praticamente un parto! Mi serviva un periodo conciliabile con le altre fiere, non troppo caldo né troppo freddo, non troppo vicino a Lucca, e in più mi servivano diversi spazi. Se “convincere” il Comune a realizzare una fiera del fumetto è stato inaspettatamente facile, scegliere la data non lo è stato affatto…ma il weekend del 13 e 14 giugno si è rivelato perfetto.
Il problema principale, oltre a questo e a quello più ovvio del rischio di previsioni meteo non favorevoli, è stato convincere commercianti e sponsor. La prima edizione è sempre un terno al lotto; per fortuna a noi è andata bene, e molti espositori hanno già confermato la loro presenza nel 2016.
Questo te lo devo chiedere…il tuo o la tua Cosplay preferita, chi è? Hai un personaggio dei fumetti che ami più di tutti?
Ho un debole per Iron Man e per le armature in generale, perché secondo me sono ancora più difficili da realizzare dei Cosplay in tessuto. Lucine, lucette…son bellissimi da vedere, però stare dentro ad un’armatura delle ore non dev’essere altrettanto bello.
Ricordiamo che per fare Cosplay va bene ispirarsi al mondo del fumetto, ma anche al cinema, o ad una band musicale. Si tratta di divertirsi interpretando un personaggio, ma la cosa più complicata è che bisogna trovare un personaggio che ti piaccia e rispecchi fisicamente la tua fisicità, da interpretare in tutto e per tutto.
Possiamo contare sull’edizione FEcomics 2016? Qualche anticipazione?
Assolutamente sì! Siamo partiti che non sapevamo cosa piaceva o no, su che budget potevamo contare, cosa potevamo fare; gli sponsor son scappati quasi tutti…ora potremo prenderci la nostra rivincita. Possiamo già anticipare che ci sarà nuova edizione e sappiamo già dove mettere le mani. Almeno abbiamo una base di partenza: gli espositori ci conoscono, alcuni hanno già confermato la propria presenza. I disegnatori si passano la parola, gli sponsor iniziano ad affacciarsi.
Abbiamo fatto fare una bella figura a Ferrara; ora l’obiettivo per il prossimo anno è raddoppiare tutto: stand, sponsor e soprattutto presenze!
Per concludere…il mio FEcomics&Games 🙂
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