05 Feb FACEBOOK RETARGETING
FACEBOOK RETARGETING – Ovvero la frontiera che supera il vecchio “Sono qui solo per guardare” e porta al più proficuo “Guarda e compra!”
Un’infarinatura preliminare
Il cliente, si sa, vuole provare, toccare, conoscere il prodotto che acquista, e per tale motivo è importantissimo strutturare il nostro e-commerce in modo da coinvolgerlo al punto da convincerlo ad acquistare il prodotto che desidera ma che non ha fisicamente tra le proprie mani.
Proprio in questo spazio vuoto si inserisce il meccanismo del retargeting online. Non vi preoccupate dei paroloni in inglese, hanno un significato molto più semplice di quanto appaia a prima vista.
Sostanzialmente il retargeting consiste nel non far uscire a mani vuote dal nostro negozio il cliente che era entrato “solo per dare un’occhiata” (dite la verità, quante volte avete utilizzato questa frase con le commesse che vi chiedevano con un sorriso se avevate bisogno di qualcosa?)
Prendiamo in mano un po’ di numeri e statistiche per capirci meglio, e soprattutto per comprendere meglio l’utilità e le potenzialità di questo strumento.
In media solo tra l’1 e il 5% dei visitatori dei nostri siti online, converte poi il suo “dare un’occhiata” in acquisti veri e propri. Ne consegue che il restante 95-99% ci lascia a mani vuote senza aver completato il suo ordine.
Il retargeting è una tecnica di pubblicità online che mira ad aumentare esponenzialmente la percentuale di acquirenti reali. Questo ci permette di raggiungere al di fuori del nostro sito gli utenti che ci hanno fatto visita, proponendo loro annunci riguardanti soprattutto le sezioni sulle quali si sono maggiormente soffermati. Quante volte abbiamo aggiunto prodotti al carrello di uno store online ma poi abbiamo improvvisamente cambiato idea, svuotato tutto, e siamo andati a cercare su Google l’importantissima informazione sul tempo di gestazione delle marmotte, senza la quale ci sentivamo incompleti? Ecco, il retargeting è una vocina che sussurra all’orecchio del potenziale cliente, come un novello grillo parlante, per ricordargli che era interessato ad acquistare un prodotto, e che è ancora in tempo per farlo suo.


Perche il retargeting su Facebook?
Utenti che accedono a internet trascorrono gran parte del tempo sui social network, che sia per chiacchierare, condividere momenti di vita, farsi discretamente gli affari degli altri e permettere agli altri di farci i nostri, e fare acquisti. Quasi due ore al giorno a cliccare su “home” e “aggiorna”, mica pochi minuti!
Un volume enorme e sempre in costante crescita di acquisti online è figlio di annunci mirati che indirizzano gli utenti proprio dai social ai siti che offrono prodotti online. E chiaramente Facebook è in prima linea quando si parla di numero di utenti e di possibilità offerte.
Come lo faccio questo retargeting su Facebook: Facebook Pixel
Ed eccoci arrivati al succo vero del discorso. Ed è quindi giunto il momento di inserire un nuovo mostruoso termine british giusto per agitare un po’ le acque: Facebook Pixel.
No, state tranquilli, Facebook non è entrata nel mercato degli smartphone creando il proprio personale device, copiando il nome da Google (anche se adesso il desiderio di uno smartphone di casa Zuckerberg sta diventando potente in me, un bel telefono blu con un’applicazione di Facebook finalmente bella fluida e funzionante). Il Facebook Pixel potrebbe invece diventare il vostro migliore amico nella lotta contro l’anonimato e la vendita casuale.
Non è altro che una stringa di codice, un frammento da inserire nel vostro sito internet e che vi permette di fare un sacco di bellissime e utilissime cose. Come il retargeting, ovviamente. Ma con il Facebook Pixel potete anche misurare le azioni derivanti dalle campagne pubblicitarie, toccare insomma con mano i miglioramenti del vostro business e migliorarne di conseguenza la precisione. Poi si possono creare inserzioni dinamiche, creare un pubblico di clientela simile a quello già conquistato, in parole povere: espandere il proprio commercio e i propri guadagni.
Basta entrare nel vostro account pubblicitario di Facebook e cliccare la voce Pixel presente nel menù. Da questo punto in poi potrete scegliere come inserirlo nelle vostre pagine, personalizzare le vostre inserzioni e mirare al meglio le promozioni che avete in mente di effettuare. Scaricando infine il Pixel Helper potrete verificarne il corretto funzionamento e affinarne ancora di più l’efficacia.


Un’ultima nozione prima di tirare le somme: i Pubblici Personalizzati
Lanciare un amo nell’oceano è sicuramente un’esperienza suggestiva, ma molto poco produttiva se ci si pensa bene. Molto meglio pescare dentro un secchiello pieno di pesci, non trovate? E ancora meglio è pescare in un secchiello pieno di pesci che sono stati messi lì personalmente da noi, in modo da utilizzare l’esca giusta. Ecco cosa sono i Pubblici Personalizzati.
In sostanza si tratta di suddividere gli utenti in gruppi creati ad hoc in base ai dati forniti alla piattaforma social e alle loro interazioni. Sarebbe assolutamente inutile ad esempio mostrare un’inserzione di pettini a un utente che soffre di calvizie. Per quanto buono possa essere il vostro prodotto, questo susciterà nel povero malcapitato solo un senso di frustrazione e fastidio. I Pubblici Personalizzati evitano proprio il lancio di una buona esca in un mare ostile.
Torniamo al punto di partenza e concludiamo
L’uso dei Pubblici Personalizzati, l’aiuto del Facebook Pixel e la creazione di inserzioni personalizzate compongono quello che è il tema principale del nostro approfondimento: il retargeting. Le somme sono facili da tirare. Che si tratti di un cliente già acquisito o di uno potenziale, i possibili vantaggi sono notevoli. Nel primo caso infatti, grazie alla combinazione di queste nozioni, potremo sottoporre al cliente offerte che già sappiamo essere di sicuro interesse per lui, e quindi convertire facilmente il suo interesse in fidelizzazione e profitto; nel secondo caso saremo in grado di creare e mostrare inserzioni potenzialmente appetibili e far entrare nella nostra community nuovi utenti in modo da allargare la fama e il guadagno del nostro brand.
Con le dovute moderazioni. Perché mostrare aggressivamente la stessa inserzione dieci volte al giorno a tutto serve tranne che ad attrarre clienti e simpatie. Come in ogni situazione della vita, anche nel mercato digitale il troppo stroppia. Ed è giusto concedere a tutti il tempo di “dare un’occhiata.”
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